Gli effetti della pandemia sul settore hospitality
Gli effetti della pandemia sul settore hospitality
Hospitality: gli effetti della pandemia analizzati dai docenti di Mia ACADEMY
Quali sono gli effetti della pandemia sulla nostra vita personale, lavorativa ed economica?
Non siamo degli statistici. Lasciamo ad altri il compito di fare proiezioni ed elaborare dati, ma, in quanto formatori in contatto giornaliero con aziende di diversi settori, abbiamo ascoltato le loro storie per capire come supportarli in questo momento storico così dedicato.
Durante le prime pagine del magazine abbiamo raccontato i successi dei nostri allievi a dimostrazione del fatto che lavorando insieme e verso un’unica direzione si ottengono risultati importanti.
Ma se è indubbio che il settore medico/sanitario ha bisogno di personale, è così anche per il settore food e quello dell’hospitality?
L’abbiamo chiesto ai docenti del corso di receptionist di Mia Academy Giacomo Valle e Khrystyna Grytsychyn.
È indubbio che dopo le chiusure di Marzo 2020, tra gli operatori del settore siano prevalsi sentimenti negativi di sconforto e incertezza sul futuro.
Un segnale di ripresa si è avuto con i primi allentamenti delle misure restrittive. È emersa fin da subito la voglia di viaggiare. Viaggiatori diversi rispetto al passato, italiani, che hanno preferito il “bel Paese” alle più lontane mete esotiche.
Sono, però, i numeri dell’ultimo semestre del 2021 a portare una ventata di ottimismo facendo intendere che la voglia di viaggiare è più forte di prima.
Il viaggio si, ma fatto con consapevolezza. Attenzione alle norme anti covid, all’igiene, alle misure di prevenzione, hanno riportato in Italia anche gli stranieri. Certo, diminuiscono i viaggi programmati a favore dei last minute, ma i dati sembrano incoraggianti.
Per il 2022 sono annunciate aperture di molte strutture ricettive di prestigio; note catene internazionali continuano ad investire nel prodotto Italia, segno tangibile della ripresa in atto.
Le competenze richieste al personale?
La pandemia non ha certo cambiato la richiesta di personale altamente qualificato. Forse maggiore capacità di adattamento e una sviluppata capacità al multitasking.
Questo è il momento giusto per formarsi e per lavorare in un settore che vivrà un nuovo ciclo.